Matera Tours
BELVEDERE di Murgia Timone
A pochi chilometri da Matera, nel parco della Murgia Materana, il Belvedere offre ai visitatori uno spettacolo emezionante.
Lo sguardo si apre interamente sui Sassi di Matera. Una dimensione surreale, fatta di colori e profumi che variano con le stagioni e si rinnova ogni momento della giornata.
Soprattutto al tramonto, quando si accendono le prime luci, si puo' ammirare lo spettacolo del "presepe" che gli antivhi rioni offrono, suscitando intense e profonde emozioni.
La chiesa rupestre “I Quattro Evangelisti”
Il complesso rupestre dei Quattro Evangelisti o Pecchiara di Don Pirro Groya, oltre alle sue qualità storico-artistiche, custodisce un rilevante valore antropologico e documentario.
La struttura si presenta esternamente con un muro di cinta che delimita un’area interna di 700 mq. circa, da cui si accede ai diversi ambienti ipogei, un tempo, utilizzati per la produzione di miele e i suoi derivati.È possibile immergersi in uno spaccato di vita di 500 anni fa e vivere un’esperienza unica nella cappella della famiglia Groya, una cripta rupestre scavata nella roccia, completamente affrescata con dipinti murali di pregevole fattura in cui si può percepire e rivivere un rapporto intimo e diretto con la divinità.
Le cisterne
Facciate rinascimentali e barocche si aprono su cisterne dell'VIII secolo, trasformate in abitazioni. Chiese bizantine nascondono pozzi dedicati al culto di Mitra. Alcuni ipogei sono stati scavati a più riprese fino agli anni cinquanta, altri murati e dimenticati, nascosti nei fianchi della collina. Il Palombaro lungo, l'immenso serbatoio d'acqua sotto piazza Vittorio Veneto, ha delle sezioni costruite tremila anni fa, mentre le più recenti sono del 1700.
Sotto la centrale Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante del moderno centro urbano, sono visibili alcuni degli ambienti che formavano il fondaco di mezzo, il vecchio piano della città.
I locali ipogei si estendono per tutta la piazza sino al Convento dell'Annunziata alla cui base si colloca un torrione da collegare alla cinta difensiva che stava prendendo forma in epoca medievale e che sarebbe dovuta partire dal Castello Tramontano; vi si trovano, inoltre, neviere, cisterne, abitazioni, botteghe e il Palombaro, nome con cui viene definita la più grande riserva idrica della vecchia città.